Consumi & Lifestyle

Consumi alimentari in lenta ripresa

Nel 2018 continua la lenta ripresa dei consumi alimentari degli Italiani, che arrivano quasi a raggiungere i 247 miliardi di euro. A trainare la dinamica positiva sono soprattutto i consumi fuori casa (+3% rispetto al 2017): la spesa “Away From Home”, destinata quindi ai servizi di ristorazione (ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, fast food, mense, etc.), nel 2018 supera infatti gli 85 miliardi di euro. Anche i consumi alimentari domestici, che si confermano la quota nettamente rilevante (65%) della spesa alimentare degli italiani, riprendono un trend positivo: +1% rispetto al 2017.

Criteri di scelta dei prodotti alimentari

Moltissimi fattori entrano in gioco davanti allo scaffale, nel momento della scelta del prodotto alimentare da acquistare; tuttavia essi possono essere ricondotti a tre macro-categorie: quasi un consumatore su due (45%) sceglie soprattutto in base alle caratteristiche del prodotto (origine in primis, seguono la lista degli ingredienti, il metodo di produzione, la tracciabilità ecc..). Il 28% decide guidato dalla convenienza e predilige prodotti dal prezzo più basso e, infine, il 27% mette a tavola cibo e bevande con una marca nota/conosciuta/di cui si fida, sia essa private label o marca industriale.

Consumi alimentari fuori casa

I consumi alimentari Away From Home

Mangiare fuori casa, che sia per colazione, per occasioni particolari o a pranzo per lavoro o per divertimento, è una consuetudine molto comune: gran parte degli italiani (91%) consuma infatti in almeno una occasione un pasto fuori casa (in bar, ristoranti, o altri locali). La consumer base distinta per occasioni di consumo mostra come l’abitudine al consumo fuori casa sia trasversale ai diversi momenti della giornata: il 79% degli italiani ha fatto colazione almeno una volta in bar, pasticcerie, l’85% ha pranzato in ristoranti o altri locali, l’81% ha consumato una merenda fuori casa e l’88% ha cenato fuori. Il focus sui Frequent User – almeno 2/3 occasioni di consumo fuori casa la settimana per momenti di consumo nell’arco della giornata – consente di profilare abitudine e caratteristiche del consumatore fuori casa. Il pranzo fuori casa avviene frequentemente per un italiano su 3: i Frequent User del pranzo (ovvero realizza 2/3 volte alla settimana o più frequentemente un pranzo AFH) ha una consumer base soprattutto maschile (37%), adulta (33% nella Generation, ovvero età 36-51), del Centro Italia (38%) o del Nord-Ovest (36%). Infine, il 18% degli italiani cena frequentemente in luoghi che non siano le mura domestiche. In questo caso è molto rilevante la quota di chi si reca a cena in locali AFH 2/3 volte al mese: 45%. I Frequent User delle cene sono maggiormente gli uomini (20%), i Millennials (25%) ed è trasversale tra le diverse aree geografiche del paese.

Anche la ristorazione etnica è un fenomeno diffuso tra gli italiani: il 72% dei consumatori Away From Home ha scelto un ristorante etnico (ovvero con una caratterizzazione di cibo straniero) per i pasti fuori casa in almeno un’occasione nell’ultimo anno, con il 6% dei consumatori che li frequenta una volta alla settimana e il 23% qualche volta al mese.

Focus prodotti

Focus Olio Extravergine di Oliva

Quasi la metà dei responsabili degli acquisti alimentari in Italia dichiara di aver acquistato almeno una volta un olio extravergine di oliva a marchio DOP-IGP. Ci sono però delle fasce di popolazione in cui è più alta la propensione all’acquisto di olio certificato: si tratta in primis delle famiglie con alta capacità di spesa, dove la quota di chi ha acquistato olio EVO di qualità cresce fino al 53%. Anche nei nuclei familiari in cui il responsabile degli acquisti è uomo, ha più di 45 anni, una buona posizione lavorativa con titolo di studio elevato, la propensione all’acquisto di olio EVO certificato è più elevata della media. L’attenzione al marchio DOP-IGP è inoltre più elevata al Nord rispetto ad altre zone di Italia e nelle famiglie in cui c’è più attenzione alla salute in generale, per la presenza di figli piccoli in famiglia, o semplicemente perché si cura con molta attenzione il proprio benessere (es. tra i consumatori che fanno attività fisica o seguono una dieta, la quota di user olio DOP-IGP è del 50%).

Focus Birra + Birra artigianale

Nell’ultimo anno quasi 9 italiani su 10 (88%) hanno consumato almeno una volta birra nell’ultimo anno. La quota di chi ha sperimentato birra artigianale è anch’essa elevata: 73%. Se è vero che per entrambe le tipologie di birra, il “consumatore tipo” è un uomo con redditi medi mensili medio-elevati, d’altra parte, l’identikit evidenzia, però, alcune differenze. Per la birra, la quota di consumatori cresce nella fascia di età 55-73 anni (arrivando a coinvolgere il 90% dei Baby Boomers), la birra artigianale, invece, viene più apprezzata dai Millennials (18-38 anni). La birra artigianale risulta non-plus ultra tra chi ha conseguito alti titoli di studio (78%), mentre la birra è più trasversale (non emergono scostamenti tra laureati e non). Altre differenze si rilevano analizzando la provenienza geografica degli italiani: il consumo di birra artigianale è trasversale su tutto il territorio perché non si rilevano forti differenze in termini di ampiezza della consumer base (si va dal 72% del centro Italia al 73% del Nord e del Sud) ma si concentra nelle grandi città (dove il tasso di penetrazione raggiunge il 76%). Al contrario, la birra sembra essere più apprezzata nelle piccole città e al Centro-Sud (89%) a scapito del Nord (86%).

E-commerce

E-commerce di vino

L’analisi (web scraping) effettuata sui tre maggiori retailers italiani specializzati nella vendita di vino online ha permesso di mappare a 360° l’assortimento dei siti e le caratteristiche dell’offerta. Il primo sito per numero di referenze è Tannico (con oltre 9.000 etichette), seguito da Callmewine (5.727 etichette) e da Xtrawine (3.191 etichette). La distribuzione per fascia di prezzo evidenzia un posizionamento in generale medio-alto in quanto oltre il 50% delle referenze viene proposto a un prezzo superiore ai 20 euro a bottiglia: in particolare il sito con il prezzo medio maggiore (40,3 euro per una bottiglia standard da 0,75 lt) è Tannico. Quest’ultimo è il sito che presenta maggiore differenziazione anche in termini di formato venduto. Per quanto riguarda le tipologie, non si notano particolari differenze nella composizione dell’assortimento: circa il 50% delle etichette da 0,75 lt è composto da rossi fermi, seguiti dai bianchi fermi e dagli sparkling, mentre champagne e rosé fermi sono le varianti meno diffuse.

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