Tecnologie 4.0, macchine e macchinari

La propensione dell’aziende agricole italiane all’innovazione

Nonostante l’innovazione sia un elemento centrale per la competitività dell’agricoltura italiana, da un’indagine che Nomisma ha condotto su 1.034 aziende agricole è emerso come il 42% degli agricoltori – pur essendo curiosi e interessati al tema – non abbia le risorse per poter investire in strumenti innovativi; il 27% è invece scettico e pensa che i vantaggi dell’innovazione siano addirittura sovrastimati. In tale scenario vi sono però delle aziende che sono interessate al tema e sono disposte a indebitarsi pur di introdurre un’innovazione (18%) o che già la applicano quotidianamente (13%): si tratta soprattutto di aziende di grandi dimensioni (SAU>50 ettari), localizzate al Nord e condotte da agricoltori con età inferiore a 51 anni.

Agricoltura 4.0 in Italia

Identikit delle aziende 4.0 & soluzioni tecnologiche

In Italia il 22% delle aziende agricole ha investito negli ultimi tre anni in soluzioni e tecnologie di precisione. Il profilo dell’agricoltore 4.0? Uomo, millennial, con un titolo di studio medio-alto, conduttore di una realtà di medio-grandi dimensioni, specializzata in seminativi e zootecnia e localizzata al Nord. Quanto alle tecnologie, quelle su cui hanno investito le imprese italiane e che hanno apportato i maggiori benefici alla gestione aziendale sono principalmente due: le macchine operatrici a dosaggio variabile e i trattori con guida assistita o semi-automatica. Le altre applicazioni di precisione più apprezzate sono i software di gestione aziendale, le trattrici con sistema ISOBUS, le mappe satellitari e la sensoristica.

Internazionalizzazione della meccanica agroalimentare italiana

Il posizionamento competitivo delle macchine italiane nel mondo

La meccanica per l’agroalimentare è uno dei comparti italiani maggiormente export oriented e il nostro Paese ricopre un ruolo centrale all’interno degli scambi internazionali di settore: è il quarto esportatore mondiale di trattrici e macchine agricole (export di 5,2 miliardi € nel 2018 ed un CAGR 2008-18 del +0,5%) mentre si colloca in seconda posizione – contendendosi la leadership con la Germania – se ci si focalizza sull’export di macchine per l’industria alimentare e delle bevande (3 miliardi € nel 2018; CAGR del +4,5%). La concorrenza estera è però molta agguerrita (soprattutto da parte delle aziende tedesche e cinesi) e l’Italia fa fatica a mantenere il proprio posizionamento nei principali mercati internazionali, in particolare nel comparto della meccanica per l’agricoltura.

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